Nome Scientifico: Carcharhinus Longimanus
Famiglia: Carcharhinidae
Ordine: Carchariniformes
Classe: Elasmobranchi
Conosciuto come squalo pinna bianca oceanico e spesso confuso con lo squalo pinna bianca del reef (triaenodon obesus) è un grande squalo pelagico che abita mari tropicali e temperati caldi.
Largamente diffuso in vaste zone del pianeta, anche se studi recenti hanno registrato un forte calo per questa specie come per le altre. La causa è la pesca indiscriminata, il commercio per le sue pinne, per la famosa zuppa di pinne di squalo. Il valore commerciale del Longimano è molto elevato anche per il suo grasso dal quale viene ricavato l’olio; la sua carne viene consumata fresca, affumicata, essiccata e sotto sale; la sua livrea viene utilizzata per la produzione di pelli.
Il C.L. è uno squalo molto robusto, caratterizzato da pinne a punta bianca, lunghe ed arrotondate (da qui il nome “longimanus”, dalla lunga mano). La colorazione biancastra sulle estremità delle pinne, quasi sempre interessa la pinna caudale, dorsale, pelvica e la pinna anale. La punta del muso è arrotondata e gli occhi sono circolari. Il dorso varia tra il marrone, il grigio, il bronzeo e il bluastro, il ventre è bianco. I Longimanus sono squali che possono raggiungere dimensioni superiori anche a tre metri, il peso può arrivare a circa 170 kg. La femmina è generalmente più grande
del maschio. E’ un pesce molto aggressivo, che si muove, però, molto lentamente anche se comunque è capace di scatti improvvisi. Nella mandibola inferiore presenta denti a punta a forma triangolare sottili e dentellati, relativamente piccoli; nella mascella superiore i denti sono sempre triangolari, ma più larghi e completamente dentellati.
Si ciba di cefalopodi e pesci ossei, anche se comunque la sua dieta è molto varia. Non ha una tecnica di caccia propria e quando si nutre assieme ad altre specie diventa molto aggressivo. Non è una specie generalmente pericolosa per l’uomo, ma può capitare che diventi letale per bagnanti in mare aperto che possono essere scambiati per prede. Il Longimano è la specie che ha attaccato l’uomo più volte di quanto non abbiano fatto tutte le altre specie di squali messe assieme. Pur essendo noto per aver attaccato più voltel’uomo, ci sono dei subacquei che gli hanno nuotato vicino senza essere morsi, ovviamente, però, in sua presenza bisogna assumere un certo comportamento. Persino, Jacques Cousteau, il famoso ricercatore oceanografico, ha definito il C.L. “il più pericoloso tra tutti gli squali” e qui io tiro un sospiro di sollievo a favore del più temuto e famoso Grande Squalo Bianco (Carcharodon Carcharias).
Ultimamente, riferendomi agli eventi di Sharm el Sheikh, in Egitto, nello scorso dicembre 2010, il C.L ha fatto molto parlare di sé; infatti, nel meraviglioso scenario del Domina Coral Bay, in due giorni ben tre persone sono state attaccate e gravemente ferite, mentre a Neema, un’anziana turista tedesca ha perso la vita per dissanguamento in seguito alle gravi
lesioni riportate. Di ciò che è successo se ne è parlato ampiamente, a volte (troppe volte!) ingigantendo il tutto. Il risultato è stata la mattanza: uccidere qualsiasi di specie di squalo che entrasse nella mira di pescatori, autorità e personale appositamente impiegato. Io difendo sempre gli squali e la natura in genere, pertanto, essendo noi umani ad invadere il territorio dei grandi predatori marini, occorrerebbe portare un po’ di rispetto ed osservare alcune semplici regole per difendere l’ecosistema marino (in questo, quello del Mar Rosso che rispetto al passato già risulta essere debole), ma soprattutto per la nostra stessa vita.
Manuela Gargiulo (Pan)